"Si tratta di un piccolo studio, ma ci rassicura sul fatto che il consumo di uova è consentito per quanto riguarda gli effetti sui lipidi nell'arco di quattro mesi, anche in una popolazione ad alto rischio"
Sode, in camicia, o strapazzate, le uova non influiscono negativamente sul colesterolo. A dimostrarlo uno studio prospettico e controllato presentato alla Sessione Scientifica Annuale dell'American College of Cardiology. Nonostante molti esitino a mangiarle per il timore che possano aumentare i livelli di colesterolo ed essere dannose per la salute del cuore, lo studio ha rilevato, in un periodo di quattro mesi, livelli di colesterolo simili tra coloro che mangiavano uova più giorni a settimana e chi non le mangiava affatto. I ricercatori hanno arruolato un totale di 140 pazienti ad alto rischio di malattie cardiovascolari, nello studio Prosperity, che mirava a valutare gli effetti del consumo di 12 o più uova alla settimana, rispetto a una dieta priva di uova, con un consumo inferiore a due uova alla settimana, sul colesterolo HDL e LDL, nonché su altri marcatori chiave della salute cardiovascolare, per un periodo di studio di quattro mesi. "Sappiamo che le malattie cardiovascolari sono, in una certa misura, mediate da fattori di rischio come l'ipertensione, il colesterolo alto, l'aumento dell'IMC e il diabete", ha detto Nina Nouhravesh, ricercatrice presso il Duke Clinical Research Institute di Durham, nel North Carolina, e autrice principale dello studio. "I modelli e le abitudini alimentari possono avere una notevole influenza su questi fattori e ci sono state molte informazioni contrastanti sul fatto che le uova siano sicure o meno da mangiare, soprattutto per le persone che sono a rischio di malattie cardiache", ha continuato Nouhravesh.
La ricerca dell'Università dell'Australia Occidentale, i risultati di una revisione sistematica e una metanalisi che ha esaminato 11 studi su oltre 24mila partecipanti
Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età
La riduzione del rischio di MACE è stata raggiunta indipendentemente dal livello di peso basale, dall'indice di massa corporea (BMI), dalla circonferenza vita e dal rapporto vita/altezza
I fattori di rischio che minacciano la salute di cuore e arterie sono tanti ma gli strumenti per neutralizzarli non mancano
Lo Scompenso Cardiaco rappresenta una patologia estremamente rilevante, la cui prognosi è simile ai tumori severi. In Italia a soffrirne sono circa 600mila persone e si stima che la sua prevalenza raddoppi a ogni decade di età
I fattori di rischio che minacciano la salute di cuore e arterie sono tanti ma gli strumenti per neutralizzarli non mancano
La valvola ha ricevuto il marchio CE† per l'impianto in pazienti con stenosi calcifica della valvola aortica nativa a tutti i livelli di rischio chirurgico e in pazienti con insufficienza di una valvola bioprotesica transcatetere o chirurgica per paz
Lo studio MINICAR “Management del paziente Ipercolesterolemico a rischio basso-moderato: quando il Nutraceutico corre In soccorso dello specialista CARdiologo” conferma l’efficacia di Liponamed per ottenere una significativa riduzione fino al 18% dei
Pubblicate sull’European Journal of Cancer le raccomandazioni stilate da esperti provenienti da 5 continenti e da società scientifiche internazionali
Radiologi e clinici del Policlinico Gemelli hanno ideato un metodo per 'taggare' con una piccola spirale metallica (microcoil) queste lesioni
Di natura infiammatoria cronica e progressiva, è provocata da un “corto circuito” del sistema immunitario. Interessa l’esofago causandone il restringimento. La sua principale conseguenza è che diventa difficile, a volte impossibile, la deglutizione
Fino al 19 maggio AIC promuove la Settimana Nazionale della Celiachia per informare, sensibilizzare e offrire sostegno ai malati e ai loro familiari
Commenti